venerdì 22 maggio 2009

Noi non ci lasciamo intrappolare in una Bretella!

Sulla bretella Reno-Setta si stanno riproponendo su scala locale le stesse parole d’ordine che i politici e i mass media hanno utilizzato per la TAV in Val di Susa. Si parla, senza senso del ridicolo, di “morte per marginalizzazione progressiva” se non la si farà, e questo mentre il territorio appenninico soffre di una crisi di occupazione senza precedenti che nulla ha a che vedere con una (del tutto inventata) mancanza di infrastrutture – anzi che ha piuttosto radici nelle delocalizzazioni e nell’eccesso di mobilità delle merci. La bretella non salverà il nostro territorio come vogliono far credere PD-PDL e fiancheggiatori, ma ne aggraverà i punti di crisi.
Val di Reno: Sei anni (previsti) di lavori (tra Vergato e Carbona) congestioneranno la viabilità ordinaria in modo insostenibile. Quelli saranno davvero anni di isolamento! Ma il problema più grave è un altro: col numero di abitanti di oggi (50.000 residenti nelle due valli considerati potenzialmente interessati all’opera) si stima un transito sulla bretella di 6.600 veicoli al giorno; per realizzare l’opera facendone accollare una parte dei costi a privati è necessario arrivare nel corso dei 50 anni successivi al transito di 63.000 veicoli/giorno. Di quanti abitanti abbiamo bisogno per generare dieci volte tanto di traffico? Questa bretella è prima di tutto un cavallo di Troia per una cementificazione dell’Appennino spaventosamente insostenibile.
Grizzana-crinale: Basta andare nel Mugello e trovare intere montagne disseccate dalle gallerie della TAV: le falde precipitano in profondità. Grizzana, il cui sindaco attuale è stato è uno dei più entusiasti sostenitori della bretella (ma gli altri attuali candidati sindaci vogliono anch’eesi l’opera), ritiene di aver vocazione turistica. Che turismo pensa di richiamare? Gli spettatori di una catastrofe ambientale? E non dimentichiamo che TAV e Variante di Valico hanno avuto molti più soldi per limitare o compensare i danni di quanti mai ne avrà una bretellina sogno di politicanti locali: che potrà mai succedere qui? Dicono che l’opera ha valore ambientale perché verranno filtrati i gas di scarico emessi in galleria - ci mancherebbe che non li filtrassero! Ma come può avere valenza ambientale se prevede un aumento di 10 volte tanto dei transiti automobilistici? E come smaltiranno i materiali di scavo delle gallerie?
Val di Setta: la Val di Setta è già attraversata per il lungo da Direttissima, Autosole e Variante di valico. Il carico di grandi opere che deve sostenere è spaventoso; Pian di Setta è una frazione inserita in un cantiere, la Puzzola e le zone limitrofe saranno, con un altro svincolo, un isola tra le autostrade. Oppure, nell’altra ipotesi proposta dallo studio approvato, un viadotto supererà il Setta e la SP 325 per innestarsi al casello “storico” dell’Autosole – sovrastando l’abitato di Rioveggio. Il torrente Setta, uno dei posti più belli che abbiamo avuto e già ora irreversibilimente sfregiato, sarà un rivolo tra piloni di cemento. Così si sacrifica l’economia possibile (il turismo per primo) all’economia sognata dei 63.000 transiti di veicoli al giorno.
La bretella vista dal treno: Per l’opera è prevista un’integrazione pubblica al pedaggio (pagato dall’utente) di 0.38-0.60 euro al Km, versata dagli enti Provincia e Regione (che daranno comunque anche un contributo iniziale); lo studio approvato ipotizza che in caso di traffico crescente il contributo pubblico diminuirà (e in caso di traffico calante? A questa domanda che risposta danno i sostenitori?). Provincia e Regione sono gli stessi enti che dovrebbero rendere funzionante e competitivo il trasporto pubblico. Con che convinzione lo faranno, se sono intrappolati in un meccanismo grazie al quale hanno convenienza di bilancio a farci usare di più la macchina? Utenti del treno, questa bretella è anche contro di voi.
La bretella vista attraverso il parabrezza: chi vuole gettare fondi pubblici in quest’opera ha visto lo stato delle nostre strade, e in particolare delle Provinciali? Le frane si accumulano in modo devastante e costosissimo per il ripristino. Che giri tortuosi dovremo fare per giungere alla bretella, se la viabilità locale è così spesso inagibile? Automobilisti, siete sicuri che questa bretella sia un regalo per voi?
Dite no allo scempio ambientale e allo spreco di risorse per la Bretella! Votate i soli che dicono no a quest’opera e non sono alleati di nessuno che la sostenga!
Dite no ai venditori di sogni, interrogatevi su quanto benessere sta portando la Variante di valico e a come è peggiorata la qualità della vita degli abitanti di Pian di Setta. Qualcuno ironizza sui “lavori in corso”, ma con un nuovo cantiere della natura della bretella Reno-Setta, questi lavori diventeranno un ”incubo senza fine”; spiegatelo a chi ha governato male, ma si assolve sempre, e spiegatelo a chi vuol voltar pagina, per farvi vedere lo stesso film di sempre fatto di opere inutili, costose e che rovinano la salute e la vita delle persone.
Altro Appennino

(immagine: Pian di Setta come dépendance del sistema viario)

1 commento:

  1. Cesare Zecca Says:
    maggio 28th, 2009 at 16:16

    Sulla questione, ho risposto ad un commento di un tale GI, sul questa pagina apparsa sul sito di Francesco Fabbriani.

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